Si terrà l’11 e 12 ottobre presso l’IBM Client Center di Milano il worskhop dedicato al cognitive.
I dati generati ogni giorno tendono all’infinito: si prevede che entro il 2020 si arriverà a 44mila miliardi di gigabyte. L’80% sono di tipo non strutturato: dalle immagini ai suoni, fino agli stati emozionali delle persone.
IBM Watson è in grado di interpretare i dati attraverso la percezione e l’interazione. Primo sistema cognitivo ad arrivare sul mercato, Watson può comunicare in linguaggio naturale, ragionare su argomentazioni, ipotesi, opzioni. E non smette mai di imparare.
Da quando ha esordito nel 2011, Watson ha dato per esempio vita a un’app per i diabetici che anticipa fino a tre ore l’insorgenza dell’ipoglicemia, a un Cognitive Coaching che fa da personal trainer fino a un robot che risponde a domande aggiungendo gesti ed espressioni facciali.
Ha imparato ad interpretare la personalità dei clienti per suggerire il consulente finanziario più adatto a chiudere un contratto. Ha imparato tantissime altre cose, tra cui il giapponese, l’arabo, lo spagnolo, il brasiliano, il portoghese. E presto parlerà anche italiano.
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