AI Act – Legge 132/2025 ad integrazione del quadro normativo Europeo

Il 10 ottobre 2025 è entrata in vigore la nuova legge 132/2025 che introduce la prima normativa nazionale in materia di intelligenza artificiale, allineata al Regolamento UE 2024/1689 (AI Act).

Questi sono i principali obiettivi che la legge 132/2025 si pone:

  • stabilire obblighi di trasparenza;
  • stabilire responsabilità civili e penali;
  • stabilire divieti di discriminazione automatizzata:
  • stabilire principi fondamentali per lo sviluppo e l’applicazione dell’IA nel contesto industriale e sociale italiano;
  • preservare i diritti fondamentali della persona.

Sostanzialmente questa legge definisce i principi da applicare nell’ambito della sanità, del lavoro, della ricerca e delle professioni, stabilendo come principio base la “non sostituzione”, ossia che l’AI deve rimanere uno strumento di supporto e non essere un “giudice o decisore autonomo”. La responsabilità del provvedimento finale non è dell’algoritmo ma della persona che lo ha adottato. [3]

Quali sono le novità

Una delle novità più rilevanti della nuova legge è relativa alle responsabilità civili e penali, con l’introduzione della reclusione da uno a cinque anni a chi diffonde, senza consenso, video, immagini, vocali rielaborati tramite AI – i “deepfake” (i falsi che rubano l’identità e la privacy). Quindi chi utilizza e diffonde contenuti falsificati tramite AI rischia seriamente il carcere.

Cosa cambia per imprese, professionisti e PA

In ambito lavorativo la legge impone a imprese, professionisti e PA di dichiarare quali sistemi di AI utilizzano e in che modo. È vietata ogni discriminazione automatizzata e le decisioni restano umane. Le imprese che utilizzano sistemi di AI devono cominciare a predisporre misure per garantire la compliance normativa, definendo un sistema di governance; censimento dei sistemi di AI, procedure per disciplinarne l’uso in azienda, formazione del personale per comprenderne le potenzialità, i limiti e i rischi. [1]

Cosa cambia in ambito sanitario

Anche in ambito sanitario la legge rafforza il diritto del paziente di essere informato circa l’impiego di tecnologie di AI, nel percorso sanitario che lo riguarda. L’AI deve contribuire al miglioramento della prevenzione, della diagnosi e della cura delle malattie, rispettando diritti e libertà della persona in materia di protezione dei dati personali. I dati sanitari dei pazienti possono essere utilizzati per addestrare e migliorare gli algoritmi dell’AI, ma questi devono essere sottoposti a continuo aggiornamento e monitoraggio per verificarne l’attendibilità e garantire il massimo della tutela dei pazienti. [2]

Altri ambiti interessanti su cui interviene la legge 132/2025 sono:

  • Giustizia: il codice di procedura civile viene aggiornato per disciplinare le controversie relative ai sistemi di AI.
  • Cybersicurezza: uso dell’AI per rafforzare la resilienza nazionale, sotto la vigilanza dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN).
  • Diritto d’autore: è riconosciuto anche per opere create con l’ausilio di strumenti di AI, ma devono costituire il risultato del lavoro intellettuale dell’autore.

La governance che definisce la strategia nazionale per l’AI è demandata a due enti:

  • AgID (Agenzia per l’Italia Digitale): ha il ruolo di promotore dell’innovazione, definizione delle best practice, gestore di spazi di sperimentazione controllata (sandbox) e ha la responsabilità di definire la Strategia Nazionale per l’AI.
  • ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale): ha il ruolo di vigilanza sulla conformità dei sistemi di AI ai requisiti di sicurezza e, in coordinamento con il Garante Privacy, sulla tutela dei diritti fondamentali. Ha anche poteri sanzionatori in caso di violazioni gravi. [3]

Fonti

2025-11-05T15:52:08+01:005 Novembre 2025|Categorie: Articoli|Tag: , , |